SPY, LICENZA DI ESSERE SE STESSE

Spy è una commedia d’azione, ambientata nel mondo dello spionaggio, che ha per protagonista Melissa McCarthy. 
Il film ha alcuni momenti divertenti, molte battute grossolane per i miei gusti (la trasposizione in italiano mi pare non abbia aiutato) e importanti questioni appena accennate (misoginia, sessismo nei luoghi di lavoro) subito rigirate in una “presa in giro della cicciona”. Lei sta comunque al gioco con eleganza, ma sono convinta che Melissa McCarthy si meriti di meglio. Tutte noi ce lo meritiamo. 
Volete mettere in scena una donna reale, una "sfigata", secondo i criteri della superficiale società in cui viviamo? Ok. L'idea mi piace tantissimo e la sostengo. Ma allora abbiate il coraggio di portarla fino in fondo. La protagonista è un’analista della CIA, sveglia, ferratissima in informatica e un po’ insicura. Perché trasformarla in Rambo superati i tre quarti della pellicola? Perché, se si vuole raccontare la diversità, puntare verso l'omologazione? 
Se volete rappresentare una donna reale fatela essere super figa a modo suo!

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